venerdì 3 febbraio 2017

Fifa 17 recensione

Con il campionato di calcio ormai in pieno svolgimento, gli appassionati di videogiochi non vedono l'ora di rituffarsi sui campi da gioco virtuali per giocare con la propria squadra del cuore: in Italia tutto questo è particolarmente sentito. Dopo tutto da noi il calcio è considerato come un'immensa religione che ha la sua celebrazione, settimanale o infra, nella partita, e il suo apice dell'interesse videoludico nell'uscita dei vari Fifa e PES, sempre accompagnati da un hype che non trova pari negli altri generi. Dopo anni di passaggio dovuti all'arrivo delle console di nuova generazione, l'uscita della demo di Fifa 17, finalmente spinta dal motore proprietario Frostbite, ha riavvicinato parte della fanbase alla saga grazie alle migliorie evidenti apportate da EA al proprio titolo più importante. 


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Frostbite Impossibile parlare di Fifa 17 senza iniziare da Frostbite. Lo sbarco sulle console di nuova generazione aveva fino ad adesso portato in dote dalla precedente Ignite, motore che, nonostante la flessibilità, aveva creato ripercussioni negative sul gameplay tanto da costringere EA a correre ai ripari. Così, dopo uno sviluppo durato oltre due anni, Fifa 17 vede l’arrivo di un motore grafico tutto nuovo, quel Frostbite già visto su altre grandi produzioni come Battlefield e Battlefront e celebre per l’impatto grafico che è in grado di offrire. Anche Fifa non fa eccezione e il passo in avanti rispetto allo scorso capitolo è notevole, con modelli dei giocatori ben definiti e volti, specialmente per i giocatori di Premier e altri più conosciuti, praticamente identici alle controparti reali. E' riscontrabile comunque qualche incertezza, come d’abitudine per la serie, per i giocatori di seconda fascia che sono difficilmente riconoscibili. Graficamente ottimo il colpo d’occhio anche per gli stadi, tutti riprodotti nei minimi dettagli, con l’introduzione di oltre 500 nuovi cori dei tifosi che trasmettono bene la sensazione di essere dentro ad una partita, con gli spettatori sugli spalti che reagiscono in maniera diversa a seconda dell’importanza del match. Novità per la serie è poi l’introduzione degli allenatori a bordo campo, pronti a spostarsi all’interno dell’area tecnica per dare indicazioni ai giocatori nel rettangolo di gioco; trattandosi del primo anno in cui vengono introdotti, EA ha deciso di scannerizzare solo i 20 allenatori delle squadre di Premier League, con quelli degli altri campionati che dovrebbero arrivare nel corso delle prossime edizioni. Passare a Frostibite, oltre all’ovvio vantaggio di un maggiore impatto grafico, ha poi permesso ad EA  di introdurre in Fifa 17 una delle modalità più richieste dagli appassionati di tutto il mondo: la carriera, da anni sognata e ora diventata finalmente realtà.

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Il viaggio Fifa 17 introduce finalmente una vera e propria modalità storia, feature richiesta a gran voce per superare il vecchio concetto della carriera allenatore, ancora presente nel gioco ma che non trasmette minimamente la sensazione di essere un calciatore. All’interno de “Il Viaggio” andremo ad impersonare Alex Hunter, giovane ragazzo di colore discendente da una famiglia di calciatori di successo che cercherà di scalare i vertici della Premier League partita dopo partita. Poco possiamo dirvi della vera e propria storia, tra questo c'è il fatto che l'avventura andrà a toccare tutti quei momenti che caratterizzano la carriera di molti calciatori, dalla paura dell’esordio al timore di finire in panchina per l’arrivo di un giocatore più forte, passando tra il rapporto con i compagni di squadra e la gloria della vittoria. Durante il corso della nostra avventura andremo ad interagire con diverse personalità, dal nostro amico di infanzia anche lui calciatore in rampa di lancio fino ad arrivare a giocatori reali come Reus e Di Maria. Proprio come ogni modalità campagna che si rispetti, potremo interagire con loro tramite un sistema di dialoghi a scelta multipla, realizzato in collaborazione con Bioware, che di esperienza nel settore ne ha parecchia. In ogni situazione avremo a disposizione tre diverse risposte che andranno ad influenzare il nostro rapporto con i vari interlocutori, scegliendo tra il tenere un atteggiamento impulsivo, equilibrato e pacato, con ripercussioni anche importanti sul comportamento in campo, con il nostro protagonista che si sbraccerà con insistenza per chiedere il pallone nel caso scegliessimo di comportarci da veri bad boy fuori dal campo. Durante il corso del nostro viaggio avremo la possibilità di partecipare a varie sessioni di allenamento, equivalenti ai classici skill game, dove dovremo ottenere buone valutazioni per migliorare le nostre caratteristiche prima di scendere in campo nelle partite ufficiali. In queste ultime avremo diversi compiti da portare a compimento, come segnare il gol vittoria o servire un assist per un nostro compagno per ottenere una valutazione positiva e scalare le gerarchie delle preferenze del nostro allenatore visto che all’inizio partiremo come una semplice promessa del calcio, non in grado di stare in campo per tutti i 90 minuti. Per il Viaggio, EA ha dovuto effettuare delle scelte giustificabili ma che non faranno felici tutti gli appassionati. Prima di tutto: questa è la storia di Alex Hunter, giocatore con un background già ben stabilito e fissato dagli sviluppatori. Non potremo dunque intervenire sulle sue caratteristiche fisiche, andando a modificare il volto per renderlo a noi somigliante o aumentandogli l’altezza per renderlo infallibile nel gioco aereo e potremo scegliere solo quattro diversi ruoli, ATT, AD, AS e COC, tutti ruoli offensivi utili per rimanere sempre nel vivo del gioco. Attenzione però, durante le varie partite vi capiterà di scendere in campo in diverse posizioni: durante la nostra carriera, nonostante avessimo scelto come posizione di base COC, siamo stati schierati da Walter Mazzarri sia come CC che come ATT. L'ultima limitazione riguarda il campionato, con la possibilità di scendere in campo solo nei 20 club di Premier League, senza l’opportunità di affrontare altri campionati: una scelta che farà discutere, ma è giustificabile con lo stretto accordo tra Premier e EA che permette al colosso canadese di includere in Fifa tutti gli stadi e le grafiche televisive ufficiali di uno dei campionati più affascinanti al mondo.


Vi salutiamo con la DAB!!
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