Ecco GTA V
Cinque gli anni di attesa, duecentosessantacinque i milioni di dollari spesi per sviluppare il gioco e praticamente infinito l'hype che si è venuto a creare attorno alla nuova produzione firmata Rockstar. Grand Theft Auto V non fa sconti a nessuno e arriva proprio all'apice di un mercato ormai sull'orlo di un cambio generazionale, pronto a dimostrare che con talento, capacità, e ovviamente una camionata di soldi, i limiti possono essere sempre abbattuti.
Con queste premesse abbiamo approcciato il titolo, pronti a trovarci davanti davvero qualcosa di mastodontico, ma quello che si è stagliato di fronte ai nostri occhi dopo una manciata di minuti è andato ben oltre le nostre più rosee aspettative, inutile dire quindi che la nostra già precaria vita sociale ha ricevuto il colpo di grazia definitivo.
GTA V abbandona ancora una volta il protagonista del capitolo precedente, allontanandosi in maniera praticamente totale dalle gesta di Niko Bellic per accogliere a braccia aperte, e per la prima volta nella serie, un trio di nuovi personaggi, estremamente differenti l'uno dall'altro e capaci di dare un senso di completezza al gioco mai visto prima. Pronti a diventare padroni di Los Santos?
I soldi non sono tutto, o forse si?
Michael è il primo personaggio che ci troveremo ad utilizzare. E' un padre di famiglia, benestante e ormai lontano, almeno apparentemente, dal crimine, ma si ritrova suo malgrado imbrigliato in un matrimonio che non lo soddisfa più, con una moglie perennemente alterata e due figli con i quali non riesce a legare minimamente.
I videogame e la droga spingono suo figlio maggiore, Jimmy, a passare intere giornate nel buio della sua stanza giocando a Righteous Slaughter 7, versione virtuale di quello che nella realtà potrebbe essere uno shooter violento qualsiasi. Completamente isolato, Jimmy si estranea del tutto dalla realtà, rendendo per Michael estremamente difficoltoso trovare un punto di contatto, facendo esplodere la situazione in forti scontri verbali e creando una frattura tra i due difficile da sanare. Non va meglio con la figlia Tracey, assetata di fama e disposta veramente a tutto pur di trovare il suo ruolo all'interno di una società che Rockstar dipinge come malata, ma che, in maniera fin troppo veritiera, ritrae alla perfezione il cammino ormai intrapreso dalla cultura occidentale.
A Michael non rimangono quindi punti fermi e l'alcool, le belle macchine e il passato tornano ben presto a tormentare le sue giornate, soprattutto quando nella sua vita piomba il folle Trevor, secondo dei tre personaggi giocabili.
Trevor è un pazzo scatenato, un uomo senza scrupoli abituato a vivere nella povertà e a barcamenarsi tra spacciatori, trafficanti e guerre tra fazioni rivali nella zona desertica di Sandy Shores. Il legame che lo collega a Michael farà da miccia scatenante per gli eventi narrati in questa avventura e metterà in mostra un character design da paura e sempre sopra le righe. Eppure in mezzo a tutta quella violenza gratuita, il desiderio costante di fare sesso con qualsiasi cosa respiri e la voglia di mettere il mondo sotto il suo controllo, Trevor mostrerà una profondità capace di sorprendere, al punto che con il proseguo della trama la caratterizzazione del personaggio riesce ad ergersi maestosa, dando al giocatore molto più che un semplice pazzo maniaco con il quale fare a pezzi la città.
A completare i due criminali citati in precedenza ci pensa Franklin, probabilmente il gangsta meno carismatico della storia dei videogame, ma indispensabile, a nostro modo di vedere, per fornire al gioco un ventaglio completo di personalità, impensabili con un solo, duro, eroe.
Questo è infatti uno dei punti di forza di GTA V. La divisione in più protagonisti ha permesso a Rockstar di regalarci tre differenti personaggi con i quali giocare, che non si devono tuttavia piegare alle classiche necessità della sceneggiatura. Non ci sarà bisogno di far ammorbidire Trevor per dare un taglio differente alla narrazione, basterà far intervenire Franklin in quel caso per prendere le redini del gioco e lasciare intatte così le tre diverse personalità, regalando comunque una lettura su più livelli della storia.
Poco importa quindi se non siamo riusciti ad apprezzare appieno il giovane tamarro di periferia, un sempliciotto inesperto e invischiato nei classici giochi di potere tra bande visti già mille volte, il suo ruolo, così come quelli di Michael e Trevor, completa gli altri rendendo il tutto una amalgama perfetta di momenti crudi e di personaggi folli, capaci di fornire costantemente spunti di riflessione interessanti.
È proprio lì che anche con questo quinto capitolo Rockstar vuole andare a parare, tentando di portare su schermo una società violenta e al limite del collasso, nient'altro che uno specchio della vita di tutti i giorni, semplicemente dipinta da un talentuoso studio di sviluppo. Asserire che sia GTA la causa principale di molti crimini come la recente cronaca vuol far intendere, significa quindi essere ciechi e non vedere che è proprio GTA a prendere spunto dai continui accadimenti malati che capitano regolarmente, facendoli propri e demonizzandoli attraverso il mezzo del videogioco.
Los Angeles con gli occhi di Rockstar.
Una mappa gigante, immensa, sconfinata ci aspetta in GTA V. La Los Santos che ci troviamo di fronte altro non è che la rivisitazione di Los Angeles, con tanto di Hollywood e Santa Monica, riprodotte fin nei minimi dettagli. Per tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di camminare davvero per quelle vie, i richiami e l'atmosfera che si respirano sono esattamente gli stessi della controparte reale, con i ragazzini che ti sfrecciano accanto in bici sulla ciclabile e il traffico folle delle ore di punta sulle highway impazzite. Ogni più insignificante vicolo, ogni negozietto che dispone la mercanzia e ogni più piccolo appezzamento di terra libera è stato curato in maniera maniacale e non sarà difficile, durante la campagna per giocatore singolo, perdersi completamente a vagare per le vie più affollate rispettando semafori e precedenze solo per poter godere appieno di un tramonto caldo che scende dietro ai palazzi. Questo è il fattore inaspettato di GTA, uno di quei momenti per i quali vale davvero aver speso i risparmi e vivere un'esperienza virtuale capace di lasciare senza fiato, magari anche solo per 30 secondi ma in grado di farsi ricordare a lungo. Un quarto protagonista quindi, fatto di cemento e mattoni, ma che respira e vive dei suoi abitanti, siano essi trafficanti di marjuana ai bordi delle strade, ciclisti sulle colline o culturisti indaffarati a gonfiarsi i muscoli sulla spiaggia.
Quest'anno poi Rockstar si è superata andando oltre, regalando ai propri fan un oceano immenso da esplorare, sia nelle profondità marine sia a bordo della nostra barca a vela con la radio sintonizzata su una delle sedici stazioni presenti, capaci di fare da colonna sonora perfetta per qualsiasi momento di gioco. Un simulatore fantastico nel quale perdersi, che all'occasione, con la pressione di un grilletto, si trasforma e sputa sull'asfalto l'anima più cattiva della città degli angeli, mutandola in un vero e proprio inferno.
Tempo di rock and gun
Rockstar ha mutuato il sistema di coperture e puntamento da Max Payne 3, già apprezzato a suo tempo lo scorso anno, rendendo il combattimento con le bocche da fuoco estremamente immediato e divertente. Correre e attaccarsi a una copertura per poi uscire a mitra spianato risulta semplice e il sistema di auto lock-on dona spettacolarità agli scontri, anche se forse va a semplificarli in maniera sin troppo eccessiva. Dal canto nostro abbiamo preferito disabilitare la mira automatica dal menù per avere un po' più di libertà ed evitare che le situazioni di combattimento diventassero un semplice “estrai e fai fuoco”. Questo però non deve sviarvi e non deve farvi pensare che GTA V sia un semplice sparatutto in terza persona perché, come da tradizione, le missioni saranno sempre particolarmente variegate e non mancheranno di stupirvi con trovate geniali, arricchite peraltro dalla possibilità esclusiva di questo capitolo di passare da un personaggio all'altro in qualsiasi momento durante l'azione. Agendo sul dpad sarà infatti possibile saltare da Trevor a Michael e ancora a Franklin liberamente per sfruttare le doti di ognuno di essi. Altra novità aggiunta in questo capitolo, infatti, sono una serie di abilità passive con sviluppo libero che vi permetteranno di specializzare i tre protagonisti per renderli adatti ad uno scopo ben preciso. Guidando per diverso tempo la vostra skill da piloti salirà, così da permettervi di pilotare più velocemente e di tenere meglio le curve, mentre allenandovi nei poligoni di tiro sarete in grado di sparare raffiche più precise. Questo almeno sulla carta, perché alla fine dei conti le abilità influiscono in maniera troppo marginale sulle reali prestazioni in gioco e la differenza tra una skill a livello 1 e una a livello 100 è davvero risibile. Discorso inverso invece per le capacità ad attivazione manuale, quelle sì, davvero importanti durante gli scontri. Michael ad esempio potrà rallentare il tempo e diventerà più preciso, Trevor guadagnerà danni e resistenze durante le sparatorie, e il giovane Franklin si diletterà in uno speciale slow motion durante la guida, grazie al quale seminare in fretta gli sbirri nel traffico più impestato di Los Santos.
Paese che vai, sbirri che trovi
Purtroppo l'ia della polizia non ci è sembrata particolarmente elevata e durante tutto il nostro playthrough (oltre 35 ore per finire la campagna principale e completare anche le missioni secondarie al 75%) non ci è mai capitato di venir arrestati.
I poliziotti di Los Santos sono infatti superviolenti e non perderanno occasione di spararvi contro sia che abbiate appena messo sotto le ruote un'intera comitiva di vecchietti sia che abbiate semplicemente dato un pugno a una signorina in abiti succinti al bordo della strada. In caso di morte il gioco vi porterà come al solito all'ospedale più vicino che, per una somma di denaro in linea con i vostri risparmi, vi rimetterà in sesto in men che non si dica. I soldi non sono un grosso problema e ancora una volta svolgono un ruolo prettamente marginale durante l'evoluzione della storia, sebbene siano decine i modi di spendere il contante guadagnato con il sudore della vostra fronte. Prendere lezioni di volo o fare paracadutismo sono quelli più immediati, ma i veri maghi della finanza potranno investire nel mercato del mattone comprando proprietà sparse per tutta la mappa di gioco che sbloccheranno a loro volta una gran quantità di missioni secondarie. Ottenete l'accesso ad un molo sulle spiagge di Paleto Cove per poter andare a caccia di scorie radioattive, o ancora, comprate un hangar per far partire un commercio segreto di cocaina con i trafficanti della zona.
Il rischio più grande che si corre in GTA V è proprio quello di perdersi nella miriade di cose da fare allontanandosi dalla trama principale, che potrebbe diventare confusionaria quando ai già molteplici cambi di protagonista si incrociano missioni contro gli alieni o peggio la caccia ai segreti collezionabili sparpagliati in ogni dove.
Il nostro consiglio è quindi quello di mangiarvi tutto d'un fiato la storyline principale e dedicarvi solo in un secondo momento a completare tutte le attività secondarie, sport e gare clandestine a bordo di auto e moto d'acqua inclusi.
GTFO
Le gare clandestine verranno sbloccate circa a metà avventura e daranno un senso alla possibilità di personalizzare completamente le vetture. Nei vari garage è possibile cambiare verniciatura, utile anche per sfuggire agli inseguimenti, ma anche modificare setting dell'auto, rinforzando la carrozzeria, mettendo gomme antiproiettile o addirittura aggiungendo minigonne, alettoni e innestando pezzi racing, il tutto ovviamente ben visibile in gioco. Lo stile di guida rimane fortemente ancorato all'arcade e curve con il freno a mano e ribaltamenti in aria sono all'ordine del giorno, anche se la fisica di guida ha compiuto enormi passi avanti rispetto a GTA IV. Nel malaugurato caso in cui, dopo un incidente, vi trovaste a pancia all'aria con l'auto o con un camion, vi basterà tener premuto lo stick analogico per raddrizzarvi automaticamente, una feature che ci ha fatto storcere non poco il naso non tanto per la sua utilità, non auguriamo a nessuno di rimanere a piedi in pieno deserto e di dover camminare per chilometri, quanto per l'effetto posticcio che ha la rimessa in pista della vettura.
Buone le deformazioni poligonali dei veicoli anche se ci sono sembrate leggermente inferiori a quelle viste nel capitolo precedente ed eccellenti i graffi e le scalfiture sulla carrozzeria, davvero realistici come effetto.
Non aspettatevi tuttavia di schiantarvi a duecento all'ora e vedere la macchina ridotta come una carcassa di Burnout, GTA prende le cose molto più alla leggera e la volontà degli sviluppatori è stata chiaramente quella di dare ai giocatori la possibilità di fare incidenti altamente spettacolari e poi continuare a correre ancora, scelta che sposiamo in toto e che si inserisce alla perfezione nel gameplay frenetico del titolo, dove andare a sbattere contro pali della luce o sradicare idranti è all'ordine del giorno.
La stessa cura e personalizzazione è stata messa anche nel comparto armamentari, ai quali si potranno aggiungere silenziatori, caricatori migliorati e impugnature su praticamente tutti i modelli di armi, una ventina in totale a partire dalle classiche pistole, passando dai fucili a pompa fino ad arrivare ad armi d'assalto e minigun, il tutto ovviamente acquistabile ai soliti Ammu-Nation. Da segnalare anche la possibilità di acquistare intere taniche di benzina, utilizzabili come miccia esplosiva per far saltare in aria auto o distributori.
In gruppo!
Presa confidenza con auto, armi e budget, GTA V vi riserberà una grandissima sorpresa: la pianificazione in toto dei colpi che andrete ad effettuare. Sebbene questi siano pochi, parliamo di una manciata di attentati di grosso calibro in tutta la campagna, ora il giocatore potrà scegliere come approcciare queste missioni. Dopo un generico sopralluogo sulla zona bersaglio e dopo aver saggiato difese e allarmi delle strutture, si potrà solitamente scegliere se costruire una strategia basata sull'assalto frontale ad armi spianate o su un approccio più silenzioso, cercando di intrufolarsi nei locali senza far rumore e fuggire con la refurtiva prima che qualcuno si accorga del fatto.
In tutto questo entreranno in gioco anche una serie di comprimari guidati dall'intelligenza artificiale, che affiancheranno Michael, Trevor e Franklin e le cui abilità saranno di aiuto per il completamento delle missioni. Prendete un hacker scarso e i tempi di download dei file criptati si allungheranno notevolmente, richiedendo magari di resistere più a lungo agli assalti della polizia prima che il lavoro sia finito.
Marginale comunque la scelta dei vari alleati, i quali guadagneranno esperienza in base alle azioni a cui parteciperanno divenendo più abili, visto che a causa della bassa curva di difficoltà portare a compimento le operazioni anche con gli NPC più deboli non è mai risultato un problema.
Le azioni offrono un contorno di momenti scriptati altamente spettacolari e scene di combattimento studiate a puntino, dove trasportare con un elicottero una locomotiva per la fuga o saltare da un tetto di un grattacielo per planare candidamente nella zona di estrazione sottostante, mentre le pallottole vi sibilano affianco, diverranno azioni quotidiane. Finita una missione vi verrà poi assegnata una medaglia in base ai vostri risultati, oltre alla possibilità accedendo dal menù di rigiocare in qualsiasi istante le quest precedentemente completate.
Un mondo nel palmo della mano
Grand Theft Auto V offre la più grande scelta di armi e veicoli dell'intera serie. Non parliamo solo di auto, camion, carri attrezzi o motrici con rimorchi, ma sono presenti anche una decina di imbarcazioni tra motoscafi e barche a vela, e altrettanti velivoli che vanno dai jet privati a elicotteri da guerra e carri armati. Per acquistare questi mezzi non dovrete far altro che comprare innanzitutto un hangar o un garage e poi aprire il portafoglio su internet, attraverso un palmare in dotazione a tutti i personaggi. Rockstar ha ideato un'intera rete virtuale fittizia con tanto di versione ad hoc di Facebook, qui chiamata Lifeinvader, siti pubblicitari, di vendita e ovviamente anche di finanza, attraverso i quali comprare e vendere azioni tentando di diventare sempre più ricchi. Il sistema funziona egregiamente e gli andamenti azionari possono essere influenzati direttamente dal giocatore, sabotando ad esempio le compagnie concorrenti a quelle dove abbiamo investito i risparmi. Il tutto funziona in maniera ineccepibile e attraverso il palmare non manca la possibilità di rispondere a mail e messaggi o chiamare direttamente i nostri contatti per fare quattro chiacchiere durante i, rari, tempi morti. Una rete che verrà prossimamente aggiornata, in via ovviamente del tutto gratuita, tramite l'applicazione reale Ifruit per Android e iPhone, e GTA Online in arrivo sulle console ad ottobre e del quale trovate uno speciale proprio su queste pagine.
Ifruit avrà lo scopo principale di addestrare Chop, insegnandoli alcuni giochetti e rendendolo ancora più utile durante le missioni secondarie di ricerca. Il cane di Franklin è una buona idea ,ma rimane per tutto il gioco davvero troppo in disparte e le meccaniche per portarlo a spasso con noi risultano troppo macchinose, spingendo il giocatore a ignorarlo per quasi tutto il tempo. Un peccato, visto che poteva rappresentare un ulteriore elemento di vanto per il titolo, rimanendo così invece una funzionalità completamente marginale
Daniele e Flavio
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